Con oltre 200 adesioni, la Conferenza delle Donne Democratiche della Toscana lancia una sfida politica e sociale per disegnare una Regione più inclusiva, equa e orientata a rispondere ai bisogni reali delle persone. È un segnale forte e una chiamata all’azione che fa emergere un’esigenza condivisa: le donne vogliono contribuire a trasformare la società, orientando le scelte future in nome di una vera parità. Articolato attraverso un progetto di “4×4 proposte”, il percorso si strutturerà in quattro tavoli di lavoro, ciascuno dedicato a un tema chiave, che coinvolgeranno partecipanti provenienti da tutta la Regione nei mesi di novembre e dicembre. La restituzione dei lavori si terrà a gennaio, durante un’assemblea che sarà non solo un momento di confronto e sintesi, ma una vera e propria piattaforma per indirizzare le scelte della prossima campagna elettorale regionale. La Regione Toscana avrà così, nero su bianco, proposte concrete per dare slancio a una Toscana che sia sempre più inclusiva e rappresentativa di tutte le sue cittadine e cittadini.
Un progetto ambizioso che si fonda su quattro pilastri. Un “4×4” che non è solo un numero, ma una metafora della capacità di affrontare, una per una, le sfide della nostra epoca. Ogni tavolo di lavoro rappresenta una leva di cambiamento, un’area strategica per far avanzare i diritti e migliorare la qualità della vita in una società dove le disuguaglianze, purtroppo, sono ancora troppo radicate.
Il primo tavolo di lavoro riguarda uno dei temi più urgenti e basilari: la salute e i diritti ad essa connessi. La Conferenza delle Donne Democratiche della Toscana punta a rendere la sanità più equa e accessibile, sottolineando che il diritto alla salute non può essere considerato un privilegio, ma una garanzia per tutte e tutti. Da questa prospettiva di genere, si affrontano temi come la medicina di genere, che mira a colmare lacune storiche nei trattamenti sanitari, e la piena attuazione della legge 194, per garantire a tutte le donne il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza in condizioni sicure e dignitose. Il focus, però, si allarga: non si parlerà solo di sanità ospedaliera, ma di una vera rete di servizi territoriali, accessibili e pensati per rispondere alle esigenze di ogni persona, in ogni fase della vita. Con politiche sociali inclusive e un’attenzione alla responsabilità di cura, l’obiettivo è di costruire modelli sanitari locali capaci di rispondere efficacemente alle necessità delle donne e delle famiglie.
Il secondo tavolo si concentrerà sulla giustizia sociale come accesso equo a risorse, opportunità e diritti, con l’obiettivo di costruire una società realmente inclusiva. L’approccio va oltre il solo ambito lavorativo, coinvolgendo tutti i settori cruciali per la crescita personale e collettiva. Si discuterà della necessità di garantire pari opportunità nel lavoro, ma anche nella formazione e nella cultura, affinché ogni individuo possa sviluppare il proprio potenziale senza discriminazioni. In un contesto che ancora vede disparità salariali e di carriera tra uomini e donne, uno degli obiettivi sarà rendere il mercato più giusto, soprattutto per le donne, attraverso politiche di parità salariale e lotta agli stereotipi. Inoltre, il tavolo approfondirà il ruolo fondamentale dell’educazione e della cultura nell’empowerment femminile, esplorando percorsi formativi e iniziative culturali che abbiano un impatto inclusivo, sia nelle scuole che negli spazi pubblici. La lotta alla violenza di genere sarà un tema trasversale, poiché questa piaga mina non solo la sicurezza delle donne, ma anche la coesione sociale. Sensibilizzazione e formazione diventeranno strumenti per contrastare le discriminazioni, attraverso programmi educativi e campagne di prevenzione che promuovano il rispetto e l’uguaglianza. Il linguaggio di genere, infine, sarà un altro tassello su cui lavorare, per costruire una comunicazione che rispecchi e favorisca una cultura più equa e rispettosa.
Il terzo tavolo, dedicato ad ambiente e sostenibilità, affronterà la crisi climatica attraverso una prospettiva di genere. La Conferenza è consapevole che le conseguenze del cambiamento climatico non sono mai neutre: colpiscono con maggiore durezza le fasce più vulnerabili della popolazione, spesso quelle più marginalizzate. Con le donne al centro della transizione ecologica, l’obiettivo sarà costruire strategie di resilienza e sostenibilità che tengano conto delle loro esperienze e conoscenze. Si discuterà di come implementare pratiche agricole sostenibili, ridurre gli sprechi e aumentare la biodiversità. Questo tavolo promuoverà una visione della sostenibilità come diritto e responsabilità collettiva, in cui le donne svolgeranno un ruolo fondamentale, come custodi e innovatrici di pratiche rispettose dell’ambiente. Il cambiamento climatico diventerà quindi un tema non solo ambientale, ma sociale e culturale, che richiede soluzioni inclusive e accessibili a tutti.
L’ultimo dei quattro tavoli di lavoro affronterà una delle sfide più pressanti del nostro tempo: la tecnologia e il digitale. Viviamo in un’era di grandi trasformazioni digitali che offrono molte opportunità, ma creano anche nuove barriere. Le donne, in particolare, sono spesso escluse o marginalizzate nei settori tecnologici e il divario digitale rischia di aumentare le disuguaglianze esistenti. Questo tavolo si propone di esplorare soluzioni per favorire l’accesso alla tecnologia e per garantire che le donne possano partecipare in modo paritario ai processi di innovazione. Si parlerà della necessità di politiche che promuovano una maggiore inclusività digitale, per una Toscana capace di offrire a tutte le sue cittadine un’opportunità equa di accesso a formazione, lavoro e partecipazione sociale. La transizione digitale non può essere vissuta come un lusso per pochi, ma deve essere un percorso collettivo in cui nessuno venga lasciato indietro.
Il progetto si configura dunque come una mappa che guiderà verso un cambiamento autentico e sostenibile. Le donne della Conferenza della Toscana intendono fare la differenza, non solo nella vita di chi partecipa, ma anche nella comunità toscana in senso ampio, facendo sì che queste proposte diventino il perno del futuro programma politico. La restituzione di gennaio sarà un momento di sintesi, ma anche il trampolino per far sì che le proposte si traducano in azioni concrete, con una Regione Toscana che possa accogliere queste idee e farle proprie, per una politica che metta al centro il benessere delle persone e del territorio.